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Tesi di Laurea - 04/07/2007 - Cagliari
Learning In A Black Hole
Campus Universitario e Facoltà di Astronomia e Meteoclimatologia in
Cagliari.
L’oggetto della mia tesi di laurea,
consiste nella progettazione architettonica di un Campus Universitario situato
nella periferia di Cagliari, lungo Viale Elmas, importante porta della città
che la collega
con tutti i principali viadotti dell’isola.
La ragione di questo progetto viene
dalla partecipazione ad un concorso internazionale di architettura per
studenti: “ARCHITETTURE INNOVATIVE: Design e Sostenibilità. indetto dalla
“Faenza Editore” e pubblicato dalla rivista “FRAMES”. In seguito alla partecipazione
è avvenuta la pubblicazione delle tavole del progetto, da me presentato, nel
allegato della rivista Frames.
Il complesso insiste in un lotto di 10ha dove ora non vi è
alcun fabbricato, se non alcuni ruderi essendo area militare dimessa.
Si è pensato di realizzare un opera
pubblica dall’importante rilevanza socio-scientifica e logistica (data la sua
posizione favorevole).
L’opera consiste in: 3 edifici
contenenti un centro direzionale universitario (Singolarity Dome) con la
facoltà di astronomia e la facoltà di meteo-climatologia (entrambe non presenti
nel territorio sardo); 2 edifici residenziali contenenti il primo, una casa
dello studente con 500 posti letto e il secondo, gli alloggi per 100 tra
docenti e ricercatori/assistenti; vari servizi quali, palazzotto dello sport,
mensa, internet point, libreria, parcheggi all’aperto, fermata degli autobus
con biglietteria e una folta pineta dove sono studiati numerosi percorsi e panchine,
un rilevante polmone verde che vuole rivalutare questa zona periferica della
città con un polo d’attrazione non solo dal punto di vista scientifico ma anche
dal punto di vista sociale.
Un’Università come importante polo di raccolta e
catalizzatore di informazione. La facoltà di meteo- climatologia sarà collegata
con tutte le stazioni meteo dell’isola e con i principali network mondiali di
monitoraggio dei fenomeni meteorologici e climatici, nel
complesso è prevista una piccola stazione meteo con sistemi di controllo
climatico che regolerà il calore negli edifici a seconda delle condizioni
ambientali.
La facoltà di astronomia sarà collegata con l’osservatorio
astronomico di Poggio dei Pini (a pochi chilometri dal sito su cui si sta
operando) e ai principali osservatori mondiali, si potranno ammirare delle
riproduzioni dei corpi celesti nel Planetarium posto nell’ateneo.
L’università come catalizzatore di informazioni. Per poter
gestire formalmente il progetto si è presentata la necessità di un diagramma
che potesse servire a controllare le varie informazioni. A tal punto ho scelto
di utilizzare come riferimento il concetto della Nuova
teoria di Stephen Hawking sui BUCHI NERI. La quale dimostra che i buchi neri
non sarebbero più “aspirapolvere”, che imprigionano tutto ciò che si trova nelle
loro vicinanze, senza speranza di poter sfuggire dall’immensa attrazione
gravitazionale, ma permetterebbero la fuoriuscita dell’informazione
imprigionata, anche se quest’informazione risulterebbe differente da quella
entrata, come masticata. Sarebbe come buttare all’interno di un tritatore
un’enciclopedia per poi riuscire ad ottenere solo un’insieme caotico di
lettere. Questa teoria permette di accomunare la funzione del campus
universitario a ciò che avviene all’interno e in prossimità
di un buco nero, in quanto entrambi CATALIZZATORI
di INFORMAZIONE.
Grafica 3D - 2009 - Cagliari
Wooden Dummy - Uomo di Legno
Restituzione 3D del l'Uomo di legno disegnato da Bruce Lee

Concorso di Idee - 2010- Sansperate (CA)
PAX IN PONTE Progetto di un ponte pedonale sul Rio Concias in Sansperate (CA)
Progettisti:
Arch. Hector Jacinto Cavone
Felicioni, Arch. Tiziana Lancia Arch. Emidio Calvarese Ing. Fabio Cinesu
Anche nel progetto per la
realizzazione di un ponte è opportuno porsi con chiarezza il problema del significato,
oltre che la ricerca delle forme che lo rappresentano. Daltronde, il tema del
ponte in generale contiene un forte carattere di necessità che nella storia
della sua costruzione è sempre rappresentato con evidenza. La tendenza, quindi,
a ritenere importante laspetto tecnico costruttivo è conseguenza anche di
questa volontà di rappresentazione e pone la questione della possibilità di
parlare di architettura dei ponti. Questo è stato il movente del nostro
progetto: definire, rispetto a questo tema, il passaggio dalloggetto
necessario alla cosiddetta forma eloquente. Abbiamo assunto il tema del
sospeso come matrice tipologica che può condurre a una definizione
architettonica delledificio, così ci piace chiamarlo, anche in merito
allaffermazione di Giedion: un ponte è come una casa, rispetto al quale
trovare il sistema costruttivo più adeguato, che ne esalti il carattere
tipologico individuato. La struttura più adeguata ci è sembrata essere quella
composta da due porte contrapposte, ancorate alluna e laltra riva, che come
le due facce di Giano, il dio degli inizi, materiali e immateriali, vegliano
nelle due direzioni, a custodire entrata e uscita. Le due porte di legno di
ulivo (ci piace pensare anche alla sacralità parallela ponte-albero) dispongono
e accordano lo spazio, spazio diaframmato da una serie di elementi verticali e
orizzontali che rammemora losteologica essenzialità, su cui poggia, testimone
di un rituale perpetuo, la via, attraverso cui i mortali, possono andare da
una regione allaltra; ma anche parafrasando Heidegger, dove i miseri
mortali, attraversando la via dellultimo ponte, si presentano davanti alla
integrità del divino. Anche in tale ultima prospettiva, il ponte, da opera
materiale, potrebbe diventare un simbolo. Così, arricchendosi anche di cose
immateriali e eccelse, la forma tecnica diventa forma architettonica. Queste
sono le poche note sul nostro progetto, indipendente dalla possibilità della
sua costruzione. Ma certamente non indipendente da un modo di progettare che
cerca solo il momento della sua verità.
I materiali.
La struttura delledificio non
poteva che essere in legno e ferro, non certo solo per la specifica richiesta
concorsuale, ma anche perché è legata allarchitettura di questo tipo di ponte,
e non in un senso solo funzionalistico (capacità anche di adattarsi al
cambiamento territoriale urbano), ma perché esprime questa architettura.
La via è di lamiera scatolare su cui è incassato il piano
di calpestio ligneo. Le due porte, strutturate con profili scatolari, sono
rivestite di legno di ulivo e ancorate su massi di trachite, le cui facce
contrapposte potranno diventare creazione di sculture ad opera di artisti
locali; mentre gli elementi verticali (chiamati tecnicamente stralli) e
orizzontali sono di acciaio. Il sistema di illuminotecnica contempla fasci
luminosi ai margini della via, generati da corpi illuminanti a tecnologia
led, gestito da un controllo elettronico della dimerizzazione, che agisce in
tempo reale a integrazione e bilanciamento della luce naturale.  
Concorso di Idee - 2010 - Portoscuso (CI)
Riqualificazione di un area urbana. Progettisti: Ing. Fabio Cinesu; Continuum_Architetti; Arch. Roberto Pittaluga; Ing. Giangiacomo Aru
Riqualificazione di un area urbana, del Comune di Portoscuso, compresa tra via Giulio Cesare e piazza Martiri della Libertà.
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